lunedì 30 giugno 2014

Processo Telematico - non siamo ancora pronti?!

A far data da oggi tutti gli atti dei processi dovranno essere gestiti in via telematica, dall’invio al deposito. 
Questo vale per l’atto introduttivo, i documenti costituenti il fascicolo, le memorie e in generale ogni atto che le parti vorranno far confluire nel fascicolo processuale.
Vediamo, però, che i problemi persistono e non permettono di operare come previsto per motivi quali:
A) il 40 per cento degli uffici non ha computer efficienti;
B) il 27 per cento non ha connessioni internet in grado di sostenere il flusso documentale previsto con l’avvio del processo civile telematico;
C) il 37 per cento dei tribunali dice di avere una connessione appena sufficiente (buona o ottima nel 42 per cento dei casi);
D) problemi anche per l’assistenza tecnica, che è gestita da esterni per la stragrande maggioranza (69 per cento) dei tribunali ed è spesso troppo lenta (per il 50 per cento dei tribunali).
Il CSM ha rilevato che ben 8 tribunali non avevano attivato ancora i servizi digitali per il processo civile telematico: Civitavecchia, Gorizia, Lecce, Pistoia, Vallo della Lucania, Velletri, Venezia e Vibo Valentia
Altro problema è costituito dalle connessioni di rete internet.
Quanto all’insufficienza di pc, invece, il ministero sta risolvendo il problema solo in parte e di recente, grazie a 8 milioni di euro stanziati dal governo per rinnovare l’informatica nella giustizia. 
Altro punto debole dell’infrastruttura informatica della Giustizia sono i server che devono ospitare gli atti, non ancora in grado di supportare la mole di dati che verrà generata.Altri scogli da affrontare vengono da lacune normative e burocratiche e dalle formazioni alle quali non tutti hanno partecipato.
Gli avvocati che  spingono sul processo civile telematico sono contrari alla recente proroga.

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